Ricerche su Google: meno del 50% fa clic sui risultati

A giugno, per la prima volta nella storia, la maggior parte delle ricerche è finita senza un clic sui risultati. Un problema non indifferente, che però nasconde una grande opportunità.

 

Alla fine, è successo. Google, l’amico che per anni ha portato gli utenti alla ricerca di informazioni sui nostri siti, adesso è diventato un concorrente che “ruba” il nostro traffico.

Proprio così. Perché, come mostra una ricerca di Jumpshot, negli USA il 50,33% delle ricerche su Google è finito senza un clic. Cosa significa? Significa che le persone che si sono rivolte a Google per informazioni le hanno trovate senza bisogno di visitare un sito.

Com’è possibile ciò? A causa degli snippet e dei siti appartenenti a Google.

 

Snippet, croce e delizia

Per fornire in modo rapido e preciso le informazioni che le persone cercano, Google inserisce nei risultati gli snippet, porzioni di risultato che riportano i dati più rilevanti per la ricerca.

 

snippet ricerche google

Un esempio di snippet con le principali informazioni riguardo la ricerca effettuata

 

In questo modo, l’utente ottiene le informazioni che vuole, senza dover andare a spulciare nessuna pagina o sito Web.

C’è poi la questione dei siti e dei portali appartenenti a Google, come YouTube, Maps, Android e molti altri, ai quali il motore indirizza una buona parte del traffico (il 12% del totale). Anche in questo caso, le persone alla ricerca di informazioni trovano le risposte alle loro domande in un posto che non è un sito privato.

Il risultato? Dal 2016 a oggi, il numero delle ricerche senza clic è aumentato ben del 12%.

Questo trend diventa ancora più chiaro quando si guarda al mondo delle ricerche da mobile, dove gli snippet sono più frequenti e occupano una maggiore sezione dello schermo: le ricerche no-clic passano dal 55,11% al 61,94%, il CTR organico passa dal 44,89% al 38,06% e quello a pagamento aumenta dal 3,34% all’11.38%.

Insomma, un disastro per chi vuole guadagnare attraverso il posizionamento organico. Ma non tutto è perduto.

 

Cosa si fa a questo punto?

Non è la prima che Google si rivela un competitor per alberghi e strutture, ma in questo caso la faccenda sembra farsi preoccupante. Anche se non disperata.

A questo punto, quella per ottenere clic è una battaglia all’ultimo snippet. Ecco come combatterla:

  • Creare e ottimizzare la propria pagina Google MyBusiness
    Per un hotel, la pagina Google MyBusiness è il biglietto da visito da presentare direttamente nei risultati di ricerca a tutte le persone che cercano informazioni sulla struttura. Fornire tutte le informazioni possibili, come orari, prezzi e servizi, è il modo migliore per attirare la loro attenzione e conquistarsi il loro clic.
  • Ottenere recensioni e feedback
    Le stelline delle recensioni non sono solo un elemento capace di catturare la vista degli utenti e convincerli della qualità del servizio già dalla schermata di ricerca, ma sono anche uno dei criteri che Google usa per determinare il posizionamento (e quindi la visibilità) del nostro sito. Per questo motivo, spingere gli utenti a lasciare recensioni, commenti e feedback sulla struttura, magari con una mail dopo il check-out, è una strategia importantissima.
  • Lanciare campagne su Google Hotel Ads
    Tra OTA, Google e altri hotel, ormai i risultati di ricerca sono una giungla. Ma come abbiamo visto, l’advertising rappresenta ancora una risorsa affidabile ed efficace per portare utenti interessati sul proprio sito. Ma attenzione, non stiamo parlando di semplici campagne, bensì di veri e propri annunci dedicati alla promozione di prezzi e disponibilità nei risultati di ricerca, su Google Maps e sui metamotori, aumentando la disintermediazione: nello specifico, parliamo delle campagne su Google Hotel Ads, un formato specifico per le inserzioni degli hotel e delle strutture ricettive.

 

Quindi, morale della favola, il modo con cui Google propone le informazioni agli utenti senza che questi abbiano bisogno di fare clic è sì pericolosa, ma per chi lavora in modo corretto, con schede e pagine ben ottimizzate e ricche di contenuti e con una strategia di advertising ad hoc, questo nuovo trend può rivelarsi un’arma in più.

 

Liberamente tratto da Less than Half of Google Searches Now Result in a Click