È arrivato il nuovo TripAdvisor: ecco tutto quel che devi sapere

Due mesi fa, TripAdvisor aveva annunciato la sua svolta social, diventata realtà il 13 novembre, a livello globale, su tutti i mercati e in tutte le lingue in cui opera il sito del gufo.

L’obiettivo è diventare “una community di viaggi ancor più personalizzata e connessa, ispirando gli utenti e fornendo loro strumenti social per pianificare e prenotare meglio grazie a consigli e informazioni di altre persone e di esperti di fiducia”.

Il passaggio è rivoluzionario: da contenitore di recensioni, uguale per tutti gli utenti, TripAdvisor ambisce a offrirti solo contenuti rilevanti per le tue esperienze di viaggio – insomma, è un contenitore ritagliato su misura per te.

Come sarà il nuovo TripAdvisor

Ma, in sostanza, cosa cambia? Un utente che entra su TripAdvisor, se registrato, ha a disposizione un’esperienza social, quindi più simile a Facebook, per capirci, che non a un semplice sito di recensioni.

Quel che conta è che, a differenza degli altri social, Facebook in primis, il nuovo TripAdvisor è un social “verticale”, vale a dire tutto dedicato ai viaggi, alla scoperta, alla pianificazione e alla prenotazione delle migliori esperienze, in hotel, ristoranti e in qualunque attrazione turistica.

La pagina principale contiene un feed, vale a dire un flusso di notizie pubblicate da aziende partner di settore – fra le tante, già partecipano National Geographic, Condé Nast Traveler, Business Insider -, oltre a influencer, partner di TripAdvisor e, ovviamente, dai tuoi follower, proprio come accade nei social più popolari. Per esempio, se su TripAdvisor cerchi “Parigi”, otterrai un elenco di contenuti, fra testi, immagini, video e idee di viaggio dedicati a questa destinazione. Puoi salvare questi elementi, decidere se condividerli con la community o tenerli privati, e costruire i tuoi itinerari preferiti per la tua vacanza a Parigi.

È ovvio che anche tu puoi condividere i tuoi contenuti, consigli, foto ed esperienze di viaggio. Tuttavia, almeno per ora, pare che le interazioni suoi contenuti pubblicati siano limitate al “Mi piace”, alla ricondivisione su TripAdvisor (“Ripubblica”) e alla condivisione su piattaforme esterne (“Condividi”); manca la possibilità di commentare i post degli altri utenti, il che limita le possibilità di interazioni social cui ci hanno abituato i vari Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn.

La veste grafica e l’organizzazione dei contenuti del tuo profilo social su TripAdvisor sono molto simili a quelli di un account Twitter – quindi, se sei abituato a usare questo social, non avrai troppe difficoltà ad adattarti al nuovo TripAdvisor. Per l’appunto, qui sotto puoi vedere lo screenshot tratto dal profilo del canale viaggi del quotidiano La Stampa.

Perché questa svolta

Da tempo, TripAdvisor è alle prese con due problemi:

  • la capacità di monetizzare la popolarità del suo marchio;
  • la credibilità delle recensioni.

A questi, negli ultimi mesi si sono aggiunte le pressioni dei concorrenti. Nel mercato delle recensioni, Google, con le sue schede local, e Facebook, stanno guadagnando posizioni.

In merito al primo punto, vale a dire la capacità di TripAdvisor di monetizzare la sua popolarità, sono sotto gli occhi di tutti i tentativi messi in campo dal sito del gufo, da Instant Booking a TripConnect. Se è vero che, nel 2017, TripAdvisor ha influenzato il 10% della spesa turistica globale nell’industria dei viaggi e dell’ospitalità – stiamo parlando di 546 miliardi di dollari -, è altrettanto palese che gran parte di questo denaro passi altrove – OTA, tour operator, rivenditori vari – non certo dal sito del gufo. Una parte importante del business di TripAdvisor dipende dalla pubblicità a pagamento venduta ai portali di prenotazione, eppure, ultimamente, la crescita dei ricavi pubblicitari del settore alberghiero ristagnano – l’aumento più sostenuta arriva dai segmenti delle esperienze e dei ristoranti.

Con una vera community, come quella che TripAdvisor vorrebbe costruire con la sua svolta social, il sito del gufo punta a trattenere il viaggiatore/consumatore nel proprio recinto durante tutto il percorso, dalla prima ispirazione di viaggio all’acquisto dell’esperienza, con l’obiettivo ultimo di generare più ricavi, quindi.

Per quanto riguarda la credibilità delle recensioni, la mossa social di TripAdvisor pare ancora più indovinata. L’anonimato incentiva chiunque a pubblicare commenti anche diffamatori, nonché la compravendita di recensioni per danneggiare un concorrente o per dare una spinta verso l’alto alla propria attività commerciale – per l’appunto, una sentenza recente del Tribunale Penale di Lecce ha ricordato che pubblicare recensioni false può costare anche il carcere.

Un sistema che possa dare sempre un volto e un nome (e un cognome) a chi pubblica su TripAdvisor, come accade su Facebook, è necessario per aumentare la credibilità delle recensioni e, di riflesso, per incrementare il business generato grazie alla condivisione di esperienze.

Per concludere

La svolta social basterà a TripAdvisor per superare questi problemi e convincere sempre più persone a usare il suo sito per trovare, e acquistare, le esperienze di viaggio che vanno cercando? La risposta arriverà nei prossimi mesi.

5stelle*:

Questo sito usa i cookie.