La SEO per Hotel ai tempi dell’Intelligenza Artificiale Ep.2

Cosa sappiamo sui “segnali” con cui gli assistenti AI generano le risposte e cosa si può fare per adeguarsi allo scenario che cambia.
Quasi 2 anni fa, pubblicavamo il nostro primo articolo sulla SEO nel mondo dell’intelligenza artificiale, una guida per muovere i primi passi in un mondo ancora poco conosciuto a tutti.
Oggi, con le risposte che gli assistenti AI si sono fatte più complete e più ricercate, torniamo alla carica con nuove nozioni sul modo in cui i viaggiatori scoprono e prenotano gli hotel.
Per farlo, abbiamo sfruttato tutti i dati emersi dallo studio Cloudbeds “The Signals Behind Hotel AI Recommendations”, che ha analizzato 6 destinazioni (da Banff a New Orleans), eseguendo 810 query (tra generiche, specifiche e con parametri strutturati) e selezionando 145 strutture che comparivano costantemente tra le prime cinque nei risultati AI. Da lì, ha costruito un quadro chiaro di cosa conta davvero per le AI: non solo parole chiave, ma un mix di segnali di credibilità e coerenza di brand.
Quindi eccoci qua, pronti per scoprire di nuovo come affrontare la sfida della visibilità nel mondo dell’intelligenza artificiale.
I dati in pillole: il “digital footprint” vincente
La prima cosa che balza all’occhio, guardando lo studio, è che, per essere visibili, le strutture devono essere molto presenti in rete, e in modo variegato.
Un audit sulle 145 strutture ha rivelato che:
- 100% avevano un sito ufficiale curato
- 98% erano presenti su YouTube (tra video ufficiali e vlog di ospiti)
- 97% comparivano in travel blog dedicati (list-style posts, guide locali)
- 98% erano su Booking.com, 97% su Agoda, 95% citate su Reddit
- 94% di loro erano attive su Instagram, 50% su TikTok
In pratica, l’AI cerca hotel con una presenza vasta e aggiornata, non solo su una o due piattaforme.
Le OTA continuano ad essere un “male necessario”
Quando devono rispondere ad una query sulle strutture in una determinata zona e di un determinato tipo, gli assistenti AI cercano “segnali” dal Web. E chi li fornisce in grandi quantità? Le OTA!
Esse, infatti, forniscono 55,3% delle citazioni totali. Seguono blog (19,2%) e siti ufficiali (13,6%). Il consiglio è:
- Iscriviti a un mix di OTA globali, regionali e niche (es. Ski.com per le località sciistiche)
- Mantieni descrizioni, foto, prezzi e amenities identici ovunque per evitare confusione
- Aggiorna costantemente disponibilità e offerte
- Collabora con siti e influencer del settore, per variegare la quantità di citazioni che ricevi. E il momento di farlo è ora, visto che, dal 10 luglio, i contenuti di Instagram verranno indicizzati da Google.
Dopo tutto, uno dei fattori principali di ranking di Google (e quindi nella SEO in generale) è l’autorevolezza. E avere citazioni coerenti da diverse fonti legate all’Hospitality aiuta sicuramente a rendersi autorevoli.
Le recensioni continuano ad essere importanti
Come abbiamo detto anche nel primo episodio, le recensioni sono un segnale molto forte sia nella SEO tradizionale che in quella del mondo AI. Non a caso, Google ha aggiunto una E di “Experience” al suo modello di quality score EAT (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness), proprio perché l’esperienza (e la valutazione) delle persone è diventata un parametro fondamentale.
Infatti, le AI amano le recensioni, perché contengono linguaggio naturale e sentiment autentico. Ecco i voti medi e i numeri di recensioni per canale di ogni struttura:
- Hostelworld: 9.3/10, 5.549 recensioni
- Expedia: 8.9/10, 1.249 recensioni
- Booking.com: 8.6/10, 1.764 recensioni
- Agoda: 8.8/10, 1.392 recensioni
- Google: 4.4/5, 4.056 recensioni
- Tripadvisor: 4.4/5, 5.032 recensioni
Il nostro consiglio è di superare la soglia dei 4,3–4,5 su tutte le piattaforme e raccogliere almeno un migliaio di recensioni dove possibile. Rispondi sempre (in modo conversazionale) ai feedback: l’AI può citare direttamente le tue risposte per generare le sue.
Chi viene citato di più?
Su 5.720 citazioni totali (1.115 uniche), i domini più gettonati sono stati:
Dominio | Citazioni | Share |
Tripadvisor | 386 | 6,7% |
Booking.com | 352 | 6,2% |
Expedia | 268 | 4,7% |
Hotels.com | 176 | 3,1% |
Hostelworld | 153 | 2,7% |
Ma non tutte AI citano in modo uguale: Gemini attinge soprattutto da Booking.com, ChatGPT cita più spesso i siti ufficiali, Perplexity ama Tripadvisor.
Per sicurezza, tu cerca di essere presente con informazioni complete e coerenti su ciascuno dei principali canali.
Brand vs. Indipendenti: sfida a colpi di visibilità
Un dato interessante riguarda anche la differenza tra le strutture indipendenti e quelle facenti parti di gruppi e catene.
- 72,4% delle strutture consigliate era affiliato a catene
- Gli hotel brandizzati hanno in media +4,43 punti di Visibility Score rispetto agli indipendenti
- Gli indipendenti però ottengono 7,08 citazioni in più di media, segno di discussione viva online
- Solo il 20% delle strutture ad alta visibilità è indipendente
Lezione: il brand aiuta, ma l’autenticità (storytelling locale, design unico, esperienze) rimane la tua arma segreta.
Sentiment e parole chiave: il lato emozionale
Il punteggio medio di sentiment (ossia il sentimento generale del pubblico) tra le top strutture era 75/100, con parole chiave positive come “accogliente”, “spazioso”, “vista mozzafiato”. Per esempio, Onefam Paralelo ha totalizzato un sentiment 89 con 158 menzioni diverse, dal blog “thebrokebackpacker” fino a Reddit e YouTube.
Questo ci riporta a quanto detto prima: lavora sulle recensioni positive.
Ma non limitarti a questo: analizza i commenti, estraine i temi più gettonati e incorpora quelle frasi nel tuo sito e nelle descrizioni OTA.
Conclusione & azioni pratiche
- Ottimizza il sito: mobile-first, booking engine integrato, structured data (schema.org) per prezzi, recensioni e disponibilità.
- Diversifica la presenza: blog, YouTube, Instagram, TikTok, Reddit, influencer locali.
- Valorizza la tua storia: racconta il legame con il territorio, eventi stagionali, pacchetti unici.
- Cura la reputazione: sollecita recensioni, rispondi in modo umano, monitora trend e sentiment.
- Monitora e adatta: l’AI evolve rapidamente, quindi controlla periodicamente il tuo posizionamento, il traffico e come appari nelle ricerche.
La SEO tradizionale resta la base (Google detiene il 90% del search traffic), ma il vero salto competitivo lo fai con la Generative Engine Optimization: fatti trovare, fatti citare, fatti amare dalle AI — e, di riflesso, dai tuoi futuri ospiti!
Buon lavoro e… in bocca al bot! 🏨🤖