Airbnb per hotel: i pro e i contro se vuoi vendere le tue camere

A marzo di quest’anno, Airbnb ha annunciato di voler aprire le sue porte alle strutture alberghiere, vale a dire ai bed and breakfast e ai boutique hotel.

La nostra competizione è con due aziende – Expedia e Booking.com – e sono estremamente entusiasta di quel che i prossimi dieci anni avranno in serbo.

Questo è il passaggio saliente di un’intervista apparsa su Phocus Wire il 23 febbraio. A questo punto, vale chiedersi questo: oggi, a un hotel conviene vendere su Airbnb? Vediamo i pro e i contro.

Pro

Popolarità

Giusto dieci anni fa, i co-fondatori di Airbnb, Brian Chesky e Joe Gebbia, gonfiarono tre letti ad aria nel loro appartamento a San Francisco e diedero inizio a quello che sarebbe diventato un successo globale – oggi, la valutazione della compagnia ammonta a 30 miliardi di dollari.

Da fenomeno americano della sharing economy, nel tempo Airbnb ha guadagnato posizioni anche in Europa: per esempio, in Francia esistono quasi 500 mila alloggi in vendita sul portale; in Italia sono circa 340 mila, mentre in Spagna sono 245 mila.

Secondo gli ultimi numeri a disposizione, aggiornati al 2017, Airbnb è presente con 4 milioni di alloggi in più di 190 Paesi. Insomma, il suo successo è innegabile.

Ambizioni

L’obiettivo di Airbnb è arrivare a un miliardo di ospiti l’anno entro il 2028. Per capirci, negli ultimi dieci anni, i check-in generati dal portale sono stati poco più di 300 milioni. Insomma, a San Francisco hanno voglia di crescere tanto. Proprio per questo motivo, Airbnb ha scelto di aprire le porte agli hotel.

Distribuzione

Airbnb è pur sempre un canale di distribuzione in più, molto popolare, specie fra i viaggiatori stranieri. Questo vuol dire che hai la possibilità di ampliare le tue possibilità di vendita, senza dover sostenere commissioni a doppia cifra; su Airbnb, la commissione è del 3% se applichi tariffe flessibili e del 5% se usi tariffe con restrizioni.

Contro

Tecnologia

Ad oggi, per quanto ne sappiamo, le sole connessioni disponibili in tempo reale sono con i channel manager di SiteMinder e di Booking Expert (BeSync). Se il portale vuole davvero muovere guerra ai vari Booking.com, Expedia e soci – come ha dichiarato il suo amministratore delegato, Brian Chesky, lo scorso febbraio -, servono integrazioni a due vie almeno con i gestionali, i channel manager, i GDS e i CRS più noti. Questa è la conditio sine qua non per consentire a un’ampia platea di hotel e catene alberghiere di poter offrire disponibilità e prezzi nel portale. Siamo certi che Airbnb avrà la forza, il tempo e la pazienza per sviluppare tutte le integrazioni necessarie?

Vendita

Allo stato attuale dei fatti, come detto, se non usi i channel manager di SiteMinder o di Booking Expert, non hai la possibilità di aggiornare prezzi e disponibilità in tempo reale su Airbnb. Il che vuol dire che devi inserire a mano, nel tuo gestionale, ogni prenotazione ricevuta da questo portale. Prima di buttarti a capofitto nella vendita delle tue camere su Airbnb, chiediti se hai il tempo sufficiente da dedicare a questo canale.

Al di là di questo discorso, sorge un’altra difficoltà. Sai come funziona Airbnb? Certo non come le altre OTA. Per ogni soggiorno venduto, il portale prevede una commissione, addebitata alla struttura ricettiva, e un “costo del servizio” (service fee), a carico dell’ospite – avevamo spiegato tutto in questo articolo.

Se è vero che puoi conoscere in anticipo la commissione che ti sarà addebitata per ogni vendita, lo stesso non si può dire del “costo del servizio”: questa cifra è a discrezione di Airbnb. Il risultato? Non hai modo di sapere il prezzo finito delle tue camere, ovvero quel che il tuo ospite paga. Tradotto, se vuoi fare revenue, hai le mani legate: su Airbnb, non hai margini per applicare strategie di prezzi dinamici, come accade, al contrario, sulle OTA.

Inoltre, considera che il viaggiatore tipico che usa Airbnb è abituato a pagare prezzi bassi per i suoi soggiorni – talvolta, anche molto bassi. Sei certo che puoi permetterti di vendere le tue camere a tariffe stracciate, o quasi?

Viaggiatori

Se vuoi prenotare un hotel, qual è il primo sito che ti viene in mente? Senza dubbio, non è Airbnb. La fortuna di questo portale è aver saputo ritagliarsi uno spazio crescente nella mente di quei viaggiatori in cerca di sistemazioni extra-alberghiere a prezzi abbordabili. Questa è la nicchia di mercato colonizzata da Airbnb; ma da questa nicchia sarà difficile uscire. Affrontare le OTA sul palcoscenico che le stesse calcano con successo da anni, quello della vendita di camere, è una sfida avvincente, è vero, ma pure irta di ostacoli. Airbnb non ha mai venduto camere, bensì esperienze, in particolare a persone “avventurose”, spesso giovani e con budget limitati. All’azienda, manca l’esperienza nel mercato alberghiero che, al contrario, a Expedia e Booking.com non fa certo difetto.

Airbnb è uno strumento di vendita efficace per chi avanza una stanza in più da “affittare” a ospiti occasionali. L’extra-alberghiero è un mercato popolato, anche ma non solo, da host che offrono le loro camere senza preoccuparsi troppo di tutte quelle regole che, al contrario, le strutture ricettive “ufficiali” sono tenute a rispettare. Non a caso, sono diverse le città nel mondo che hanno messo al bando Airbnb, o che hanno provato a farlo: apri questo articolo per più dettagli

Leggi anche: Airbnb è legale o illegale?

Per concludere

La popolarità crescente comporta rischi e opportunità per Airbnb. È notizia di pochi giorni fa che il commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Věra Jourová, ha richiamato ufficialmente la compagnia americana: l’azienda è stata avvertita a proposito dei suoi termini e condizioni di vendita, in contrasto con le regole dell’Unione Europea. Dal canto suo, Airbnb ha assicurato che prende sul serio la questione e che si impegna a essere il più trasparente possibile per i suoi utenti.

Vendere le tue camere su Airbnb è allettante. Almeno per ora, tuttavia, per gli hotel, i contro superano i pro. Visti gli obiettivi ambiziosi del portale, tuttavia, siamo certi che nel prossimo futuro arriveranno buone nuove anche per gli albergatori.

Categorie: Distribuzione
Tag: airbnb
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